Localizzato in una
delle regioni più belle della Bahia - la Serra Sincorá -, il Parco nazionale
della Chapada Diamantina è ricchissimo in termini di patrimonio naturale e storico: fiumi, cascate, antiche cittadine, grotte, piscine naturali,
altopiani e vecchi garimpos (giacimenti di estrazione dei diamanti).
Situata nel cuore della Bahia, la Chapada (letteralmente ‘altopiano’)
Diamantina copre un’area di 84.000 kmq ed è caratterizzata da formazioni
rocciose che ricordano i canyon nordamericani. Il centro più importante è
quello di Lençois, piccola e tranquilla cittadina di circa 4000
abitanti, situata a 425 km da Salvador. Nata durante il periodo d’oro della
ricerca di pietre preziose, Lençois si trasformò verso la metà del XIX secolo
nella capitale del diamante, negoziandone direttamente la produzione con
l’Europa. Considerata la ‘capitale’ della Chapada, Lençois è il centro che ha
le migliori infrastrutture turistiche, e molti sono i ragazzini e gli adulti
che lavorano come guide per i numerosi turisti, brasiliani e stranieri. È per
questo motivo che il Parco nazionale, in pratica, non possiede alcun cartello o
segnale che indichi i molti sentieri che lo attraversano: il monopolio delle
guide, comunque poco costose (da un minimo di 10$ per una giornata di
escursione) - è un’ovvia difesa di un mestiere altrimenti inutile, qualora la
segnaletica fosse abbondante.
Nell’area della
Chapada, inoltre, si trovano molti altri piccoli municipi: da Andaraí (simile a
Lençois ma ancora non sfruttata dal turismo) a Mucujê, da Palmeiras a Iraquara,
da Piatã a Livramento do Brumado, da Abaíra ad Itaetê, da Ibicoara a Ituaçu, da
Rio das Contas a Xique Xique de Igatu (una vera città fantasma). La zona è
ricchissima sia di flora (orchidee e bromeliacee) sia di fauna: sono state
catalogate oltre cento specie di uccelli, alcune delle quali endemiche. La
Chapada, in pratica, è un’oasi verde in mezzo a una zona arida - quella del sertão
baiano - dotata di vette, vegetazione e clima rari o introvabili nel resto
dello Stato e in gran parte di tutto il Nord-est brasiliano: un’alternativa,
dunque, al calore tropicale e alle meravigliose spiagge che hanno reso famosa
questa zona.
In questi ultimi anni la grande tranquillità di Lençois, unita a un clima ottimo, a una vita di piccolo paese e a un desiderio di fuga dai grandi centri turistici, hanno attirato un numero sempre maggiore di visitatori, alcuni dei quali non hanno più fatto ritorno ai luoghi di origine. Nella zona si è sviluppato un forte nucleo ecologista, il quale ha scorto nella tutela dell’ambiente non solo un ovvio miglioramento della qualità di vita, ma anche un fattore di richiamo turistico, in un’area altrimenti lontana da tutto - lavoro incluso - e tendenzialmente povera: la grande città si trova a ben sette interminabili ore d’autobus - le strade sono in buona parte piene di buche - e l’unica boccata d’aria fresca, in termini economici e culturali, arriva con i turisti. Fortunatamente, l’equilibrio fra il tranquillo vivere e la ‘novità’ importata dalla città non si è ancora incrinato, e l’atmosfera rilassata di Lençois dovrebbe durare per qualche altro anno.
In questi ultimi anni la grande tranquillità di Lençois, unita a un clima ottimo, a una vita di piccolo paese e a un desiderio di fuga dai grandi centri turistici, hanno attirato un numero sempre maggiore di visitatori, alcuni dei quali non hanno più fatto ritorno ai luoghi di origine. Nella zona si è sviluppato un forte nucleo ecologista, il quale ha scorto nella tutela dell’ambiente non solo un ovvio miglioramento della qualità di vita, ma anche un fattore di richiamo turistico, in un’area altrimenti lontana da tutto - lavoro incluso - e tendenzialmente povera: la grande città si trova a ben sette interminabili ore d’autobus - le strade sono in buona parte piene di buche - e l’unica boccata d’aria fresca, in termini economici e culturali, arriva con i turisti. Fortunatamente, l’equilibrio fra il tranquillo vivere e la ‘novità’ importata dalla città non si è ancora incrinato, e l’atmosfera rilassata di Lençois dovrebbe durare per qualche altro anno.
La storia di Lençois inizia con l’epoca
dei diamanti. Dopo le prime, infruttuose, spedizioni dei Bandeirantes -
gli esploratori e sterminatori di indios, provenienti perlopiù dalla regione di
São Paulo -, i diamanti furono ritrovati nella Chapada Velha (‘vecchia’) nel
1822. In seguito a importanti scoperte di giacimenti nel Rio Mucujé nel 1844,
avventurieri di ogni specie confluirono in questa zona da tutto il Brasile. I
numerosi cercatori alloggiavano in tende disposte lungo le rive dei fiumi e i
costoni dei giacimenti, dando l’impressione di un accampamento costituito da
lenzuola (lençois) lasciate ad asciugare al vento, dalle quali venne il
nome della città. La fama della zona si diffuse nell’intero paese, ma i
giacimenti erano ricchi soprattutto di pietre dure, mentre i diamanti si trovavano
di rado. I francesi, giunti in quest’area per accumulare ricchezze necessarie
alla costruzione del Canale di Panama (1881-89), vi costruirono un
viceconsolato e importarono un modo di vivere e una cultura decisamente
europei. La scoperta di nuovi giacimenti in Sudafrica agli inizi del XX secolo,
in seguito, tolse il primato a Lençois, e la cittadina, così come tutta la zona
della Chapada, fu abbandonata. Secondo i geologi, i diamanti della Chapada si
formarono all’interno di antichi vulcani milioni di anni fa, nel momento in cui
furono sommersi dalle acque dell’Oceano Atlantico: la Bahia, si pensa, fosse
allora unita all’Africa. In seguito alla formazione della Chapada Diamantina,
questo blocco di pietre sotterranee venne spinto verso l’alto, fino ad affiorare
nei letti dei fiumi. Ancor oggi, quasi due secoli dopo, c’è qualche cercatore
di diamanti armato di setaccio e, anche se raramente, alcune pietre preziose
vengono portate alla luce.
Sono numerose le escursioni che si
possono fare partendo da Lençois. Se si parla discretamente portoghese non c’è
alcun bisogno di una guida: per le camminate più brevi basta chiedere
informazioni sul percorso dei sentieri, facilmente (ma non tutti)
rintracciabili. Per escursioni più lunghe, invece, è necessario un mezzo,
noleggiabile a un costo piuttosto elevato: in questo caso due ottime
alternative possono essere un trekking di diversi giorni o uno dei tour
organizzati dalla Protur di Lençois, che concentra in escursioni di una
giornata diverse destinazioni altrimenti difficilmente raggiungibili a piedi.
Altre agenzie concorrenti, inoltre, operano nella regione. Le camminate più
vicine alla città sono, fondamentalmente, due: la prima, partendo dalla piccola
stazione degli autobus o dal sentiero alle spalle della Pousada de Lençois,
giunge al Serrano, un antico garimpo sul letto del fiume Lençois,
dove le lavandaie portano i loro panni alla mattina presto e numerosi bagnanti
si tuffano nelle piscine naturali durante il resto della giornata. Da qui si
prosegue per il cosiddetto Salão de Areias (‘salone delle sabbie’), una
grotta distante pochi minuti e nota per le sue sabbie colorate, con le quali i
ragazzini riempiono le bottiglie vendute ai turisti come souvenir. Da lì,
attraversando il fiume Lençois - in periodi di basso livello dell’acqua - si
può raggiungere la cascata Cachoeirinha, dall’acqua limpidissima e
potabile. Un sentiero alla sua destra, poi, s’inerpica sul colle per una
camminata di circa un quarto d’ora, fino ad arrivare alla riservata cascata da
Primavera, scavata in una piccola gola tra gli alberi e le rocce. Ritornati
al Rio Lençois se ne può risalire il letto, soffermandosi al pozzo di Halley
(una piscina naturale assai frequentata) o, se l’acqua non è molto alta, fino
alle scoscese rocce da cui discende, alcuni chilometri più a monte.
Quest’ultima camminata è difficoltosa - non esiste un sentiero, e il fiume va
risalito lungo il suo letto -, ma permette di visitare una zona intoccata:
pochi sono coloro che si inerpicano fin qui.
Un’altra escursione fondamentale da Lençois è quella
che porta al Ribeirão do Meio: partendo dalla stradina che costeggia il
campeggio cittadino, si passa una via periferica piuttosto popolata, quindi,
oltrepassata una fonte pubblica, ci si inerpica fino a un bar; poco dopo si
giunge a un bivio, contrassegnato appena da una pietra con due frecce: a destra
si arriva, dopo una lunga e faticosa camminata, all’imponente cascata do
Sossego (‘del relax’); a sinistra si raggiunge, invece, il Ribeirão do
Meio, un enorme scivolo naturale con diverse piscine, in cui tuffarsi o,
semplicemente, fare il bagno e prendere il sole. È questo, forse, il luogo più
stupefacente della Chapada, per la sua straordinarietà in termini di ingegneria
naturale: centinaia di piccole piscine, scavate tra pietre rosate di ogni
gradazione, bagnate da un’acqua pulitissima e ferruginosa che dà una
colorazione bruno-nerastra piuttosto inquietante; una grande piscina di
svariati metri di profondità e uno scivolo naturale di almeno quindici metri:
tutto ciò compone una specie di paradiso perduto, nascosto nella vegetazione
della Chapada.
Oltre a queste escursioni ‘classiche’, che si possono
fare esclusivamente a piedi, ce ne sono molte altre a distanze maggiori,
realizzabili in auto o in autobus. Un unico grande itinerario per tutti può
essere quello che parte dal Rio Mucugezinho, situato a venti minuti
d’auto da Lençois (30 km): qui si trovano altre piscine e scivoli naturali, tra
cui il Poço do Diabo (‘pozzo del diavolo’), una gigantesca piscina
scavata in una vallata ai piedi di una cascata, con un salto di 25 metri. Ritornati
sulla statale che congiunge Salvador a Brasilia (a 1500 km l’una dall’altra),
si prosegue verso il municipio di Iraquara, dove si trova la grotta della Lapa
Doce: con tre chilometri d’estensione, offre un grande spettacolo naturale
di gallerie e saloni, stalattiti e stalagmiti, alcune delle quali con forme
curiose - filmate anche nel corso di una telenovela di successo - e
caratterizzate da piccoli cristalli che riflettono la luce delle fonti
luminose. Si trova a 70 km da Lençois. Dalla parte opposta dell’imbocco sulla
statale per la Lapa Doce, si percorre la strada sterrata che porta alla Gruta
Azul (‘grotta azzurra’), così chiamata per le acque cristalline del fiume sotterraneo
che la attraversa. Il suo sbocco si trova nell’opposta Gruta da Pratinha,
di formazione calcarea, che prende nome dai riflessi argentati del Rio
Pratinha. Qui il fiume si apre in un’ampia piscina naturale di colore turchese,
assai frequentata durante i fine settimana.
Ritornando verso Lençois, si passa prima sotto le
pendici del Morro do Camelo (‘colle del cammello’), così denominato per
la sua curiosa conformazione, spesso usata come simbolo della Chapada; quindi
si raggiunge il Morro do Pái Inàcio, nel territorio del municipio di
Palmeiras, a 27 km da Lençois. Con il suo picco di 1200 m, questo colle offre
un’ottima visione della vallata circostante, punteggiata dalle conformazioni
rocciose della Chapada - colli aridi e altipiani. Il colle prende il suo nome
dalla leggenda riguardante Pái Inácio, uno schiavo fuggito per motivi
sentimentali, qui rifugiatosi e scomparso: si dice si sia suicidato buttandosi
dalle alture, ma il suo corpo non fu mai ritrovato. Altre escursioni di
notevole interesse, per chi ha tempo a sufficienza - ci vorrebbe un intero mese
per coprire adeguatamente tutta la zona del parco -, sono verso la valle del
Capão (camminata di otto ore da Lençois); alla cascata Glass - o
da Fumaça - (la seconda più alta del Brasile, con un salto di 400 m, a 6 km dal
Capão); al pozzo Encantado (un lago sotterraneo di acqua cristallina nel
municipio di Itaetê, che raggiunge una profondità di 40 m); alla grotta do
Lapão (a quattro ore da Lençois); o verso la valle del Paty, una
regione semivergine, con una foresta molto rigogliosa e una flora rara.
One of the most amazing national parks of Brazil, in the western region of Bahia state, the Chapada Diamantina is a wonderful destination for trekkers and ecotourism lovers. Some hours of bus from the capital Salvador, and here we are in a lost, natural world. The beauty of Lencois, the little town the lived a golden period during the diamonds fever - from which the park got its name -, offers the visitor a peaceful, comfortable nest in the heart of the region. Old, little colonial houses, spread out through cobblestone narrow streets, where many pousadas - guest-houses - open their doors to tourists, both Brazilians and foreigners. Leaving Lencois in any direction lead us to amazing paths through the nature, to waterfalls, natural pools and slipways, lakes and rivers, caves with gorgeous rock formations and huge canyons (chapadas). Not many signs around, but just the mouth-to-mouth information, a pleasure itself during the great adventure of discovering the Chapada Diamantina. The park is vast and several days are necessary to visit all the main spots. Good legs are kind of indispensable, but also some transportation to the farer places helps. Wherever we will spend the day, coming back to Lencois nighttime is a pleasure. Many little restaurants offer every kind of cuisine, starting from the delicious caseira (homemade). Rich and natural, as the whole region.
Nessun commento:
Posta un commento