Circa quattordici miglia a est di Karachi, lungo la strada che conduce all’antica città di Thatta (a 64 miglia), si trovano le misteriose tombe di Chaukhandi, disposte in un ampio cimitero in pieno deserto, con costruzioni funebri di ogni forma e grandezza. Ricoperte di singolari fregi - alcune ‘svastiche’ che, nella realtà, sono il simbolo del Sole - e decorazioni in pietra, queste tombe vengono considerate tra le massime espressioni artistiche dell’intero Pakistan. Costruiti tra il XV e il XIX secolo d.C., i sepolcri sono fatti di sabbia gialla proveniente da Jungshahi, una stazione ferroviaria nei pressi di Thatta. Le tombe di Chaukandi - il cui nome, letteralmente, significa ‘i Quattro Angoli’ - più grandiose sono quelle a forma di piramide, con base rettangolare. Sono tutte ornate da disegni che si ritrovano in buona parte nell’artigianato moderno del Beluchistan, dai tessuti alle ceramiche, dalla gioielleria al legno scolpito. I sepolcri degli uomini sono contrassegnati da un turbante stilizzato e, a volte, da cavalli, armi o guerrieri. Quelli delle donne, invece, riportano motivi ricorrenti dell’arte orafa, generalmente utilizzati per collier, braccialetti od orecchini. Questo tipo di tomba si trova solamente nel Beluchistan e nel Sind (la seconda è la regione di Karachi), le due zone costiere del Pakistan, presso la costa di Makran fino al fiume Indo e, risalendo lungo quest’ultimo, fino a Sehwan. Le tombe più elaborate sono quelle dei siti di Hinidan, Lasbela e lungo la vecchia strada maestra di Malir, Dunblotte e Mirpur Sakro. Tombe simili sono state trovate anche lungo la sponda orientale dell’Indo presso Gujjo, Tharriba, Sonda e Sehwan Sharif.
Viaggiare, fotografare, de/scrivere. Da cinno invidiavo i fotografi di viaggio come se fossero astronauti. Nel 1988 il direttore di TuttoTurismo comprò i miei primi servizi, ero sbarcato su Marte. Ho continuato per un quarto di secolo, finché le riviste sono sopravvissute. Sono incappato in photo editor metereopatici, in malviventi che mi hanno perso diapositive/pubblicato senza pagare e, di rado, in qualche gentiluomo/donna. Quanto leggete su questo blog è ciò che è scampato alla selva oscura.
Un italiano a Okinawa
martedì 3 aprile 2012
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