Il Festival della Mucca
Nel giorno di luna piena del mese di Saaun,
corrispondente a luglio-agosto secondo il calendario nepalese, la vallata di
Kathmandu è in festa. La ricorrenza, chiamata Gai Jatra o Saparu
(‘Festival della Vacca’), è particolarmente sentita dall’etnia Newar, la
popolazione di origine himalayana che domina, appunto, la valle di Khatmandu.
Questa festa segue a ruota - il giorno dopo, in agosto
- quella di Janai Purnima, durante la quale gli uomini delle caste
elevate (i Chhetri e i Brahmini) rinnovano i simboli sacri che
indossano nel corso dell’anno (il janai, un filo a tre corde che collega
la spalla sinistra al braccio destro).
Il Gai Jatra è festeggiato in tutta la vallata, ma è a
Bhaktapur, la più affascinante e medievale delle antiche capitali nepalesi, che
si tengono le cerimonie più suggestive.
Il significato della ricorrenza, dedicata alle anime
dei defunti scomparsi durante l’anno passato, trae origine dall’Induismo. Per
gli indù, infatti, le vacche sacre guidano le anime dei defunti verso Yama, dio
dalla morte e dell’aldilà. L’animale sacro aiuterebbe il passaggio delle anime
verso l’aldilà: tant’è che circola la diceria secondo la quale, se al momento
del trapasso il moribondo riuscirà a tenere tra le mani la coda di una mucca
(!), il suo passaggio a vita migliore sarà assai più facile.
Le famiglie che hanno perso qualcuno durante l’anno in
corso portano in processione una mucca ‘decorata’ - se disponibile - attraverso
le vie di Kathmandu, Patan e Bhaktapur, le tre principali città della valle.
Nella capitale le famiglie e le persone sfilano individualmente, mentre a Patan
i partecipanti si ritrovano inizialmente in Durbar Square - la piazza centrale
-, quindi procedono congiuntamente. Alcuni - chi non ha una vacca a
disposizione - travestono i propri bambini da mucca o da asceta e li fanno
sfilare in processione. Per i Newar, inoltre, questo giorno è propizio per
elargire elemosine ai mendicanti: così facendo permetteranno alle anime di
raggiungere il paradiso.
La festa ha anche una forte componente ludica.
Soprattutto a Bhaktapur, dove la sfilata è più imponente e chiassosa, il Gai
Jatra sembra più un carnevale che una festa dedicata ai morti. Allo scopo di alleviare
il dolore delle famiglie, si tengono spettacoli di strada basati sulla satira
politica, e alcuni giornali locali pubblicano edizioni ‘speciali’ finte e
burlesche.
Presso il tempio Bhairabnath, dedicato all’incarnazione
‘cattiva’ di Shiva, nella bella piazza di Taumadhi Tole, viene sacrificato un
capretto e l’immagine sacra è portata in processione. Alla base del tempio un
gruppo musicale intrattiene gli spettatori per lunghe ore. Bande di ragazzini e
di adolescenti, truccati in volto e, in parte (i più grandi) ubriachi e su di
giri, sfilano in un carnevale rumoroso, accompagnato da pochi strumenti e da
cori ripetitivi, urlati a squarciagola. Il ritmo del corteo, che attraversa
tutte le viuzze dell’antica città, è scandito dal battito di bastoni di bambù,
impugnati dai ragazzi e battuti a coppie tra loro. A volte qualcuno tiene tra
le mani alte canne di bambù avvolte in stracci o vestiti, sulla cui sommità
spiccano corna bovine decorate con paglia. In mezzo al corteo quasi sempre c’è
un travestito - una vera rarità in Nepal - che inscena un duetto malizioso
(tutto sguardi languidi e mossette) con un partner maschile, provocando la
curiosità e le risa degli spettatori.
Il festival ha anche la funzione di celebrare un
evento accaduto durante il regno di re Pratap Malla (1641-74). Allora la regina
cadde nel più profondo dolore dopo la morte prematura del figlio più giovane, e
nulla sembrava risollevarla. Il re arrivò a offrire una ricompensa a chi
sarebbe riuscito a farla sorridere. Il giorno successivo masse di persone in
costume carnevalesco si presentarono al palazzo reale, danzando, facendo
battute satiriche e inscenando spettacoli da clown. La regina non riuscì a
trattenere il riso, e da quel giorno fu proclamato il Gai Jatra quale festa
dedicata agli scherzi, al riso e ai giochi.
Pubblicato su Qui Touring
Ora Gaijatra è anche una commedia nepalese Bollywood-style!
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