martedì 1 gennaio 2013

MAROCCO - MARRAKESH, DJEMAA EL FNA


Piazza-città, cuore pulsante di Marrakesh, Djemaa el Fna (‘Assemblea dei morti’, in arabo) è il grande spiazzo-palcoscenico dove tutto sembra accadere, dall’alba al tramonto. Oggi pedonalizzata (fino agli anni Novanta era una bailamme di genti, mezzi di trasporto e merci), trafficata al più da qualche carretto turistico a cavallo (prezzi quasi fiorentini) e da adolescenti in scooter, di giorno vede un gran viavai di persone assetate a ingurgitare bicchieroni di aranciate spremute all’istante (gli stomaci delicati le chiedano senza ghiaccio). Inoltre: frutta secca, incantatori di serpenti, ‘tatuatrici’ d’henné, venditori d’acqua (in realtà prezzolati modelli per le foto dei turisti). Il mercato vero, il souk, è alle spalle della piazza, in un dedalo matto di viuzze all’interno della medina. Qui troverete pentole di terracotta di tutte le dimensioni - porzione singola o da abbuffata di matrimonio - per cucinare il tagine (o tajine, il piatto-pentola conica di terracotta che dà nome all’ottimo stufato marocchino), bella bigiotteria d’argento, lampade da mille e una notti, henné in polvere, dolci arabi ricchi di calorie, piatti di ceramica e, addirittura, camaleonti vivi in gabbia. Attenzione alle mani zingare e ai muli che trasportano merci senza troppo rispettare le precedenze. Di sera tutto assume tinte ancora più medievali. Nella medina le lampade sprigionano luci magiche, nella piazza va in onda il grande spettacolo. Tra i mille banchetti avvolti dal fumo dei barbecue si consumano piatti di carne (molto montone) innaffiati da bicchieroni di delizioso tè alla menta. Una prelibatezza sarebbero le lumache bollite, consumate in grandi quantità dalle famiglie locali (può capitare di assistere alla scena di una ‘signora bene’, reduce da una tintura di henné alle mani, mentre prova ad aprire le lumache con le dita ancora avvolte dal cotone post-salone di bellezza). Per godere il tutto dall’alto, nulla di meglio dei ristorantini con terrazze panoramiche che circondano la piazza.

Pubblicato su Panorama Travel





















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Djemaa el Fna, the pulsating heart of Marrakesh, square that doesn't look as a square, but a city itself. Since the sunrise Moroccans start gathering here, spreading out through the narrow alleys of the souk - a kind of hidden net packed with small shops and people, not to count the donkeys used to transport items -, as well as in the open space of the big square. People of all kinds: stalls sellers, tourists, carriers, teenagers, water sellers, snakes charmers, carts drivers, beggars, henna tattooists, religious Moroccans going to the mosque. Dressed in djellaba - the national costume - or in modern outfits, the local people cross the square restlessly. Djemaa el Fna never sleeps, the crazy activity of the day doesn't stop after the sunset. On the contrary, it seems to increase. The stalls that sell barbecued meat and escargots, surrounded by huge steam clouds, guest the many clients - local families and curious tourists -, even for just a mint tea. The dried fruit stalls sell incredible amounts of apricots and figs throughout the days, and during the hot evenings the fresh orange juice is the most popular drink enjoyed by the Moroccan families (the foreigners fear the ice and just few of them try the adventure...). Since few years cars are not allowed anymore in the square, so a little army of carts and some motorbikes cross it, especially nighttime, when there's less control. At that time the best spot to enjoy the view can be one of the many little restaurants with a roof terrace, far from the barbecue smoke but with a gorgeous landscape made of hundreds shining lights. A theater where the movie never ends...


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