Caotico, caldo, rumoroso, sporco. E, come tale, bellissimo (ma non per tutti gli spiriti). Se si ama il contatto umano e si è nella grande Manila non si può mancare di fare un salto al mercato noto soprattutto per i tessuti, nel quartiere di Binondo (un taxi il modo migliore per raggiungerlo). Fate una colazione abbondante prima di visitarlo, avrete bisogno di energie (e tolleranza per il prossimo gomito-a-gomito), e lasciate in hotel i gioielli, facendo attenzione alle mani randagie a caccia di portafogli. L’ideale sarebbe arrivarci alle 7 del mattino, così da poterne fuggire verso le 10, quando il calore inizia a incalzare.
Prezzi abbordabili per tutto, ma chi non ama il fai-da-te potrebbe trovare utile l’uso di una guida locale, sia per non perdersi nella babele di viuzze e bancarelle, sia per ottenere prezzi migliori. Vi si trova ogni cosa ipotizzabile, da tutti i tipi di merce taroccata (DVD, scarpe, orologi, t-shirt di ‘stilisti’, jeans di marca a metà prezzo) a montagne di frutta tropicale (se è stagione sarete travolti dall’olezzo forte del delizioso jackfruit), camion arrivati a scaricare giganteschi cubi di ghiaccio, giocattoli (soprattutto al pianterreno del Divisoria Mall). Bancarellari perlopiù cinesi, riconoscibili dagli scarsi sorrisi. Per riprendersi dalle fatiche, una bella acqua di cocco fresca e/o un pranzo in uno degli ottimi ristoranti cinesi della zona. Per uno snack, un’istituzione è il deli Eng Bee Tin (628 Ongpin Street, engbeetin.com), specializzato in hopia, ‘biscotto buono’ filippino ripieno di pasta di fagioli, in origine giunto dal Giappone.
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su Panorama Travel
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