“This
island is a paradise. Cuba. If I get lost, look for me in Andalusia or in Cuba”
(Federico García Lorca)
Plaza de Armas e dintorni
Nel
cuore della città vecchia, la Plaza de Armas - un must in ogni città ispanica -, tra bellissimi palazzi coloniali e
statue ospita l’interessante mercatino
permanente (dal lunedì al sabato) di
libri d’occasione, soprattutto in spagnolo. Molti testi sulla Revolución. I collezionisti con il
portafogli pieno e disposti a qualche contrattazione estenuante potranno
provare ad acquistare un sempre più raro album di figurine degli anni Cinquanta
sulla rivoluzione di Castro e compañeros,
una chicca ormai d’antiquariato. Specie di albo dei calciatori Panini, con Che
Guevara e Camilo Cienfuegos al posto di portieri e attaccanti. A breve
distanza, dalla Cattedrale in direzione della baia, nello slargo che circonda
il Parque José de la Luz Caballero, si raggiunge l’animato mercatino dell’artigianato, sempre
attivo e affollato di turisti. Aperto dal mercoledì al sabato, offre il più
completo campionario di artigianato cubano, di solito a prezzi piuttosto bassi
e contrattabili: la concorrenza è alta. Vi si trovano quadri (belle tele
tropicali, ritratti del Che, singolari Gioconde con la maschera antigas, ma
anche ‘croste’ di pessimo gusto), buffe statuette di ceramica (la donnona
afro-cubana, tutta curve, armata di secchi e puro - sigaro - in bocca;
posacenere fatti con teste di moro e puro estraibile; fidelitos -
Fidel Castro - e Che Guevara in miniatura), maschere di terracotta dipinta,
sandali di rafia, bellissimi oggetti in cartapesta (pesci, santi, macchinine),
automobiline di latta riciclata (veri tesori da collezione a pochi euro),
bigiotteria e un’infinità di altre cose. Fra le bancarelle circola di tutto:
venditori di sigari falsi, mendicanti, finti e veri sordomuti, turisti cotti
dal sole, jineteras, ladri. Attenzione alle mani vaganti.
Pubblicato su Panorama
Travel
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