Salvador de Bahia è la città brasiliana che, più di
ogni altra nello sconfinato paese, vive di feste popolari, sia di ispirazione
religiosa sia laica. Celebrate egregiamente nei libri di Jorge Amado, queste
feste rappresentano l’anima più intima della gente di Bahia. Lo stereotipo del
cittadino baiano - soprattutto nel Sud del paese, ricco e lavoratore - lo vuole
pigro nei confronti del trabalho (lavoro) e attivissimo in quelli di
ogni tipo di festa. Nella Bahia, si dice, ogni occasione per far festa è
buona... In effetti, il periodo che va da novembre a carnevale, è
caratterizzato, quasi quotidianamente, dal susseguirsi di feste che mescolano
riti cattolici tradizionali al candomblé afro-brasiliano, la musica a
infiniti collaudi precarnevaleschi, la cucina regionale all’orgoglio delle radici
africane.
Dia da Baiana
Il 24 novembre è il giorno dedicato alla donna baiana,
insostituibile detentrice della tradizione culinaria locale. Salvador, dove un
tempo i ristoranti scarseggiavano, inventò il tabuleiro, un basso tavolo
da marciapiede imbandito per i passanti. Qui, a prezzi popolari, si potevano (e
si possono a tutt’oggi) reperire i piatti regionali più richiesti: il vatapá
(gamberi affumicati, olio di dendê - la palma africana qui assai diffusa
-, pesce, pezzetti di pane, pasta di manioca e olio di cocco), l’acarajé
(polpetta di purè di fagioli fritta nell’olio di dendê), la moqueca
(salsa a base di pesce - ma anche di gamberi, ostriche o granchi - con olio di dendê,
latte di cocco, cipolle e peperoncini) e, per finire, la cocada, un
dolce fatto con il cocco grattugiato. La donna baiana, rigorosamente in abito
tradizionale di pizzo bianco, divenne quindi, assieme al tabuleiro,
un’istituzione e un simbolo della città. In suo onore, ogni anno, quel giorno
si tiene una messa nella chiesa di Nossa Senhora do Rosário dos Pretos, la
chiesa di color turchese costruita dagli schiavi, nel cuore del Pelourinho, il
centro storico dove, un tempo, gli escravos erano puniti pubblicamente.
Terminata la funzione, le baiane, tutte in abito bianco, sfilano attraverso il
Largo do Pelourinho, sostando in posa per i fotografi di fronte alla fondazione
dedicata a Jorge Amado. Dopo alcuni spettacoli musicali, si recano a un noto
ristorante del ‘Pelò’, dove si tiene un succulento banchetto (su invito) a base
di cucina regionale. Non sempre gli stranieri apprezzano fino in fondo la
cucina baiana - l’olio di dendê sembra avere un forte potere
scioglibudella nei confronti di chi non ci è abituato -, ma anche solo
partecipare con gli occhi a questa festa può essere una vera orgia dei sensi:
musica, colori, aromi. A metà strada fra l’America Latina e l’Africa.
Santa Barbara
Il 4 dicembre è dedicato alla santa
protettrice dagli incendi, identificata con Yansã nel sincretismo del candomblé.
Yansã è l’orixá (dea del candomblé) femminile dei venti e della
tempesta, padrona del fuoco. La festa inizia al mattino, anche questa volta con
una messa nella chiesa di Nossa Senhora do Rosário dos Pretos. Le baiane
vestono gli abiti tradizionali bianchi, e alcune portano con sé le effigi sacre
della santa. Il resto della popolazione, invece, si veste di rosso, colore del
fuoco e di Yansã. Alcuni venditori di fitas, i braccialetti portafortuna
prodotti industrialmente (ma, a volte, venduti a caro prezzo come “artigianali”
ai turisti più gonzi), in questa occasione rigorosamente rossi, fanno buoni
affari all’entrata della chiesa. L'immagine di Santa Barbara, benedetta dal
vescovo, viene quindi portata in processione attraverso le vie della città
alta, attraverso le ladeiras - le stradine acciottolate -, preceduta
dalle baiane che raccolgono offerte in denaro su di un lenzuolo aperto. Il
corteo è aperto da bambini vestiti da angeli e da stendardi dedicati alla
santa. Si raggiunge così il cortile interno della vicina caserma dei pompieri,
il punto finale della processione, a breve distanza dalla Praça Municipal. Qui
la santa benedice il loro utile lavoro e qualche fedele cade in trance, dopo
essersi messo in ‘contatto’ con Yansã.
Nossa Senhora da Conceição da Praia
Questa
imponente processione inizia nella chiesa omonima della città bassa, a breve
distanza dall’Elevador Lacerda, il grande ascensore che collega la Cidade
Baixa a quella Alta, l’otto dicembre. La festa, in realtà, dura una
settimana (comincia il 29 novembre), durante la quale numerosi ristorantini
vengono allestiti nella zona prospiciente il Mercado Modelo, e dove si beve e
si balla fino all’alba. Di notte si vive una specie di anticipazione del
carnevale, con musica sempre al massimo volume e cerveja (birra) che
scorre a fiumi. Per i venditori ambulanti, che hanno allestito questi
ristorantini temporanei, la festa è un ottimo affare e permette loro di
guadagnare buone somme. Nel frattempo, all’interno della chiesa, le anziane
beate pregano e recitano novene. Il giorno 8, alla mattina, dopo una messa e
dopo essere stata benedetta, l’effigie viene condotta in processione per le vie
del Comércio, la zona commerciale (dove si trovano negozi, banche,
compagnie aeree) della città bassa, nei pressi del porto (il Cais Cairú)
sulla Bahia de Todos os Santos. Questa santa, nel sincretismo baiano,
corrisponde a Iemanjá, la vanitosa dea del mare.
Tutte le feste citate si svolgono nel centro storico
di Salvador. I punti d’incontro sono due: per il Dia da Baiana e la
festa di Santa Barbara tutto ha origine nella chiesa di Nossa Senhora do
Rosario dos Pretos, nel cuore del Pelourinho, la mattina dei giorni
prestabiliti. Per quanto riguarda, invece, la festa di Nossa Senhora da
Conceição da Praia e la Lavagem do Bonfim i fedeli si radunano, in
entrambi i casi, nella chiesa di Nossa Senhora da Conceição da Praia, nella
città bassa, poco oltre dell’Elevador Lacerda (il grande ascensore di cemento
che collega la Cidade Baixa a quella Alta). In ogni caso, dunque,
è bene alloggiare nel centro storico, a brevissima distanza dai punti
d’incontro.
Festa dei Ternos de Reis
Dal 3 al 6 gennaio
Rappresentazione allegorica dei Re Magi e dei misteri di Belém nella trasposizione afro-baiana, ha il suo momento clou la notte tra il 5 e il 6 gennaio, presso la chiesa della Lapinha (Largo da Lapinha), dove sfilano i ‘terni’ (gruppi di tre persone, raffiguranti i Re Magi), i pastorelli, e il bumba-meu-boi (figura folcloristica del Nord-est, vedi http://pietrotimes.blogspot.it/2011/07/bumba-meu-boi.html), attraverso le strade della città. Durante questa festa, originaria del Portogallo, vengono trasportate lanterne di carta, che illuminano la notte.
Lavagem do Bonfim
16 gennaio 2014
È la festa religiosa più popolare e importante di Salvador de Bahia. La mattina del secondo giovedì di gennaio le baiane e le mães de Santo - sacerdotesse del candomblé, assieme a qualche raro pai de Santo, sacerdote - in abito tradizionale, partono dalla Igreja (chiesa) da Conceição da Praia, dirette a quella do Bonfim, dedicata al patrono della città. Sulla testa portano vasi pieni d’acqua e di fiori, con i quali laveranno la scalinata della chiesa, situata a sei chilometri e mezzo (tutti percorsi a piedi, con una temperatura di 40°C). La processione è una vera e propria bolgia umana, in cui si mescolano fedeli religiosi a gruppi carnevaleschi (come quello dei Filhos de Gandhi, aperto da un sosia del leader indiano), politici in campagna elettorale a ubriachi, ladri a poliziotti, tríos elétricos (i grandi camion ricoperti da casse acustiche, un’istituzione carnevalesca propria di Salvador) a cavalieri che corrono incuranti al galoppo tra la folla. I pompieri intervengono sul piazzale dell’Igreja do Bonfim per innaffiare con i loro potenti idranti la folla arroventata che si accalca per ricevere, afferrandoli al volo, i fiori con i quali la chiesa è stata lavata. Il lavaggio del tempio, un classico esempio di feticismo afro-brasiliano, rappresenta il bagno che, nella mitologia del candomblé, Oxalá (l’orixá corrispondente nel cattolicesimo al Senhor do Bonfim) ricevette. Un tempo il lavaggio era eseguito all'interno della chiesa, ma oggi, per volere della Chiesa più tradizionalista, da sempre in forte opposizione ai riti del candomblé, può essere fatto solo sulla scalinata esterna. Le feste di Bonfim durano otto giorni, durante i quali la chiesa viene illuminata di notte. Birra a fiumi, sudore, musica e follia dichiarata sono gli ingredienti fondamentali per chi decide di buttarsi nella mischia.
Festa di São Lázaro
Dal 25 al 28 gennaio
Festa del candomblé, dedicata all’orixá Omulu, vive il suo momento più alto l’ultima domenica di gennaio, quando una grande processione si snoda fino alla chiesa omonima (nel quartiere di Federação, nella città alta), la quale viene lavata. I Pais de Santo benedicono i fedeli.
Festa di Iemanjá
2 febbraio
Dedicata alla dea del Mare, si tiene nel quartiere di Rio Vermelho, dal quale parte un’imponente processione marittima attraverso le acque dell’oceano. È la più interessante festa del candomblé baiano, un’occasione imperdibile per assistere ai riti di questa dottrina. Pais e mães de santo fanno innumerevoli offerte alla dea del Mare, sotto forma di cibi, bibite, sigari, fiori e altro, sistemati dentro piccole barchette che vengono trasportate al largo e abbandonate alla forza delle acque. Tutta la zona viene invasa da tríos elétricos e da ristorantini di strada.
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IL CRISTO MORTO DI BAHIA
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