giovedì 2 maggio 2013

INDONESIA - IL MERCATO DI UBUD, BALI


Situato in una palazzina piuttosto caotica di due piani nel cuore del paese, all’angolo di Jalan Monkey Forest e Jalan Raya Ubud (via principale, con mille motorini parcheggiati davanti), di fianco all’ufficio delle informazioni turistiche, è in pratica un grande magazzino del souvenir, in buona parte di qualità. Fra gli oggetti che può valere la pena acquistare si trovano batik (in grandissima parte industriali, del valore di 1-2$, ma non per questo meno belli), bigiotteria, anelli (extra-large, secondo lo stile indonesiano), borse, frutta tropicale fantastica (tra cui l’eccezionale salak, specie di castagna avvolta da pelle di serpente e, all’interno, una polpa squisita), belle teiere di terracotta e ceramica, scaccia spiriti di cocco, portalampade e candele, piatti colorati di ceramica, ‘cavallette’ intagliate, gatti di legno, tartarughe di cocco con motivi aborigeni australiani, cappelli e scatole di rafia con disegni ispirati all’induismo balinese. 

















Inoltre dipinti parecchio kitsch, non per tutti i salotti. Prima di affrontare ciò è bene ricordare che il primo prezzo proposto è in media dieci volte superiore a quello reale, in particolare tra le 11 del mattino e le 2 del pomeriggio, quando qui vengono sbarcate le orde turistiche delle escursioni mordi-e-fuggi. I prezzi migliori al secondo piano, meno frequentato del pianterreno dai molti turisti obesi australiani, terrorizzati da qualche scalino. Sopravvissuti alla contrattazione, rifugiatevi per un quarto d’ora nel tempietto alla base: ossigenerete anima e corpo.

pubblicato su Panorama Travel


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