Così il Chicagoland Pipe Collectors Club americano ha diplomato, unico in
Italia, Alberto Bonfiglioli. Ritratto di un cultore della pipa, da oltre
quarant’anni maestro del settore
Via Bertiera è un’antica stradina del centro storico,
a due passi dal più noto canale coperto di Bologna, tra via dell’Indipendenza e
la zona universitaria. Qui, da quindici anni, si trova il negozio-laboratorio
di Alberto Bonfiglioli, artigiano e cultore della pipa. Un prezioso luogo che
sa di altri tempi e che è punto di ritrovo per la sessantina di soci del Club
della Pipa. Come recita il motto all’entrata della saletta per i soci, Dilectam et sanam nicotiana tabacum inflammo.
Un piccolo tempio nato circa trent’anni fa, dove gli amanti della pipa, tra una
boccata e l’altra, si ritrovano ogni pomeriggio (il venerdì consacrato alle
riunioni ufficiali) a giocare una mano di briscola e a parlare della classica
trimurti: donne, pipe & tabacchi.
La
prima boccata, poi la scelta di una vita
Nato a San
Giovanni in Persiceto, nella provincia bolognese, il giovane Bonfiglioli iniziò
a dare una mano in famiglia all’età di sedici anni. Messo dietro al bancone del
bar-tabaccheria del padre, circondato da pipe e da tabacco, non poté fare a
meno di sperimentare quegli ‘strani’ oggetti che alcuni clienti sembravano
venerare con particolare dedizione. Per il battesimo del fuoco usò del tabacco
Revelation, all’epoca parecchio tosto e venduto a cubetti, difficile da fumare
(oggi è ancora venduto negli USA, ma rifatto con una formula più ‘digeribile’).
Il risultato fu che il giovane, dopo qualche boccata, si sentì il mondo scappargli
da sotto i piedi. In un istante si ritrovò steso a terra, dietro il bancone,
quasi svenuto.
Anche se gli
inizi non furono facilissimi, l’amore per il tabacco e per le pipe poi
divennero una vera e propria passione, tanto da farne il lavoro della vita. In
oltre quarant’anni di attività, Bonfiglioli ha fabbricato pipe per diversi VIP
(Andreatta, Trentin, Pertini e addirittura qualche innominabile del Vaticano…)
e sviluppato un amore incontenibile per gli Stati Uniti. Ci va costantemente,
più volte ogni anno, per partecipare a tutte le principali fiere del settore (72
all’attivo, al momento della stesura di questo articolo) e per puro piacere. Le
stelle-e-strisce gli sono entrate nel cuore, tant’è che ha visitato
praticamente tutti gli Stati della confederazione e i Cherokee dell’Oklahoma lo
hanno ‘adottato’, dandogli il nome di Sunbear.
Negli States Bonfiglioli produce e vende due tipi di tabacco con il proprio
nome, il Cornell & Dichl (10$ il barattolo, fatto a Morganton, nel North
Carolina) e l’Alberto Bonfiglioli and Son,
Blend 1408, prodotto dalla McClelland Tobacco Company (20$ circa il barattolo
da 100 grammi, prodotto a Kansas City, Missouri). Lui, però, fuma solo tabacco Italia e cimette di Brissago (Svizzera),
40 grammi dell’uno e 40 dell’altro, mescolati. Le pipe dell’artigiano bolognese
sono vendute in una decina di tobacconist
selezionati, sparpagliati un po’ su tutto il territorio statunitense, e la UPCA
(United Pipe Clubs of America) riceve annualmente la sua sponsorizzazione.
Inoltre, visto che la pubblicità diretta non gli piace - le riviste americane
succhiasoldi offrono coriandoli pubblicitari a 1400$ a uscita -, preferisce un marketing diretto, regalando una
quindicina circa di pipe all’anno ai suoi migliori clienti statunitensi. Al
mondo non esiste migliore pubblicità del passaparola, quando offri un prodotto
di qualità e non tiri a fregare il prossimo…
Pipe,
per tutte le tasche e tutti i gusti
Amante in
particolare della radica greca, Bonfiglioli produce le proprie pipe anche
utilizzando occasionalmente radica calabrese e sarda con una stagionatura
minima di otto anni. Alcune, come il modello O.B.B. (old Bonfiglioli briar), hanno dai 20 ai 25 anni di stagionatura.
Nel negozio di via Bertiera Bonfiglioli produce solo pipe su commissione. Per
farne una come il maestro comanda ci vogliono almeno due mesi (ogni anno ne
produce 4-500), per cui, in pratica, in vetrina non ce ne sono mai: sono
vendute ancor prima di essere nate. Tra queste spiccano quelle natalizie, circa
25 esemplari all’anno, ormai da 12 anni, prenotate con largo anticipo. Il
negozio, dunque, offre anche pipe di altri produttori, in particolare dei nomi
italiani più pregiati, oltre ad accessori e assistenza. Il laboratorio vede un
continuo viavai di clienti che portano pipe in riparazione, chi con un bocchino
rotto, chi con incrostazioni ataviche da debellare, chi semplicemente a caccia
di accendini con il beccuccio.
Tifoso
sfegatato della Virtus, Bonfiglioli produce anche pipe commemorative bianche e
nere, che riprendono i colori della squadra di basket del cuore. Queste
appartengono alla famiglia delle pipe rusticate,
più porose e, dunque, più facili da fumare, a seconda del tipo di tabacco
utilizzato. Non tutti, com’è noto, sono in grado di fumare adeguatamente la
pipa, soprattutto fra i neofiti, potenziali incendiari (nel curriculum
l’artigiano vanta anche un anno e mezzo nei pompieri, e gli accessori di quel
periodo decorano le pareti del laboratorio-museo). Dunque, nell’affollata
vetrina del negozio, sono esposti anche alcuni cadaveri di pipa, fuse o
traforate da fumatori incauti, quali esempi di cattiva condotta. Altre
curiosità, inoltre, arricchiscono la famiglia delle pipe Bonfiglioli. Per
esempio quelle da matrimonio, con la data e i nomi degli sposi riportati su una
ghiera in oro e/o argento. Lo stesso artigiano, da molti anni, si
‘autocommemora’: in occasione del 19 luglio, giorno del proprio matrimonio,
produce due pipe celebrative. La moglie non fuma (poche le donne dedite alla
pipa, solo un paio che occasionalmente fanno una capatina nel negozio), ma il
regalo è pur sempre apprezzato.
Marchio,
prezzi e mercato
L’artigiano
vende pipe dal 1967 e le fabbrica dal 1974. Il suo marchio è tra i più pregiati
in Italia e all’estero. Le sue pipe oggi sono vendute soprattutto negli USA, in
Finlandia, in Germania e in Giappone. Tra il 1996 e il 1998 aveva anche clienti
a Taiwan e Singapore, ai quali vendeva pipe a circa 130$. I furbi clienti
orientali, però, le rivendevano a 1000$, almeno fino al giorno in cui
l’artigiano non iniziò a ricevere richieste da fumatori e collezionisti privati
di quei Paesi, i quali gli chiedevano uno sconticino… La vendita on-line allora non era ancora diffusa,
per cui scoperto l’inganno (il mercato è bello quando libero, ma se è troppo libero…) le forniture alle volpi
d’Asia cessarono.
Le pipe
Bonfiglioli sono contraddistinte da un marchio registrato in Italia e negli USA,
rappresentato da un triangolino inserito nel bocchino, variabile a seconda del
periodo di produzione. Triangolino dorato dal 1974 al 1987 (con variante bianca
per quelle rusticate e argentato per quelle della serie top), bianco a partire dal 1987 (nero se su bocchino bianco). Oltre
i triangolini sul bocchino, è riportato un numero romano che indica il mese di
produzione, mentre l’anno è caratterizzato da un simbolo variabile. Quello del
2008 è il bulldog Jennifer, cane di un caro amico dell’artigiano.
Gli
esemplari più economici sono le pipe rusticate, vendute dai 90 ai 120 euro. Quelle
sabbiate costano un po’ di più, così come quelle lisce (rosse, leggermente
scure, oppure naturali e chiare). Seguono la graduatoria - in termini di pregio
e costi - le pipe collector, fatte in
quantitativi limitati e numerate, con una ghiera d’argento e oro. La ‘regina’
della casa è la pipa La Stella,
strumento ‘griffato’, con venature e diverse particolarità, da circa 400 euro
all’esemplare. Basti pensare che negli ultimi vent’anni l’artigiano ne ha
prodotte appena diciassette, meno di una all’anno.
La vendita
di pipe Bonfiglioli è particolarmente attiva attraverso il sito web
dell’azienda (www.bonfigliolipipe.it), ormai da una quindicina d’anni. Qui,
oltre all’ampio catalogo dei prodotti e i prezzi relativi, si trovano
un’infinità di indicazioni sull’attività quarantennale dell’artigiano, gallerie
fotografiche e numerosi link dedicati
alla pipa e al tabacco. Ma l’immagine forse più divertente ed emblematica è
quella dello stesso Bonfiglioli che, pipa alla mano e berretto da vigile in
testa, ci saluta dichiarando No smoking,
please. This is the law in Italy. Un altro omaggio agli amati States e il
pensiero del maestro nei confronti della legge antifumo. Forte e chiaro.
grande Uomo e grande Pipemaker
RispondiEliminaE aggiungerei cestista con mano fatata....
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